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Il 17 gennaio 2011 a Padova si parla di lavoro e di futuro

Sto organizzando questo evento con gli amici di Primolunedi. Cinque ospiti protagonisti attivi del mondo economico si scambiano esperienze e visioni, rispondono e fanno domande. Non partecipare è a proprio rischio e pericolo!

Imprese e Università si aprono al confronto


Quali sono, oggi, i punti di contatto aperti tra imprese e Università?


Dove sono le aziende nelle Università?


Chi è il lavoratore che domani le aziende cercheranno?



Queste sono alcune domande che i partecipanti delle passate edizioni ci hanno posto. Abbiamo cercato le riposte, ma sono difficili da trovare…

Noi del gruppo Primolunedì lo faremo assieme a voi lunedì 17 gennaio 2011 alle ore 20:00, sala Antonianum – Prato della Valle (Padova).

Segna questa data in agenda!

Ci racconteranno la loro storia bevendo un bicchiere con noi, con il nostro solito stile giovane e fresco:
>Alessandro Pietrobon (lo studente con sogni ambiziosi) presidente AIESEC Venice
>Paolo Gubitta (il professore imprenditoriale) Dipartimento Scienze Economiche Università di Padova
>Paolo Davanzo (il manager) Direzione del Personale VEBI Istituto Biochimico
>Pier Mattia Avesani (lo studente imprenditore) Fondatore e CEO Uqido
>Roberto Guggia (l’imprenditore professore) General Manager Unilab Laboratori Industriali

Ci vediamo lunedì 17 gennaio dalle ore 20:00.

Per chi fosse interessato a cenare all’Antonianum con una pizza prima dell’incontro, deve scrivere, entro lunedì 17 alle ore 14:00, la pizza che vuole a Francesco Barbini (mandando una mail a: francesco.barbini@primolunedi.it ).
Le pizze verranno servite alle ore 20:00.

Ognuno di noi contribuisce alle spese logistiche della serata con 5 Euro.

Lo staff del PrimoLunedì

Non chiamiamola più "crisi"!

Articolo inedito redatto il 26 novembre 2009, ritrovato oggi. Lo pubblico fedelmente.

Non chiamiamola più crisi. Ha poco senso continuare ad evocare un fenomeno che sembra scomparire a breve. Quello che è successo sta mescolando le carte per un futuro diverso dell’economia padovana da come l’abbiamo intesa fino ad oggi.

Cominciamo a riflettere dai dati del sondaggio sulla congiuntura economica rilevati dalle aziende associate ad Apindustria Padova a ottobre 2009. Dalle ultime analisi si può confermare l’arresto della contrazione di ordini, ma in uno scenario di estrema scarsità si lavora “a vista”, con magazzini ridotti all’osso e condizioni svantaggiose per i fornitori affamati di lavoro per mantenere occupazione ed investimenti. In queste condizioni i margini sono sistematicamente erosi dalla mancanza di programmazione e gestione, amplificando le inefficienze. Gli associati prevedono mediamente una chiusura di bilanci di quest’anno con un -10%, valutando stabile l’ultimo trimestre.

Futuro? Ripresa? Spiacenti, pare di no. Rimane il pessimismo e per i prossimi mesi non si intravedono importanti inversioni di tendenza. Il rapporto sulla congiuntura della Camera Di Commercio di Padova sostanzialmente conferma la nostra analisi di un anno con ordini, fatturati, occupazione, vendite al dettaglio, export con segno meno, ricordandoci che si è interrotta una caduta dopo 20 mesi consecutivi di calo di produzione industriale. E ci informa che siamo ancora pessimisti sulle previsioni dei prossimi mesi, ma un po’ meno rispetto alla scorsa primavera.

Qualcosa è cambiato. Ma non chiamiamola più crisi, non illudiamoci. Qualora sia questo il nuovo assetto per il livello produttivo, non dimentichiamoci che abbiamo lasciato per strada quasi 20000 persone in un anno, pensare di riassorbirle in breve tempo è fantasia. E sarà il loro futuro la nostra preoccupazione maggiore e l’indice del nostro livello competitivo.

Parliamo di banche, e del fragile equilibrio dei loro rapporti con le imprese. Tra ABI e le associazioni datoriali, con Confapi in prima linea, c’è un rimpallo di accuse tra chi da una parte subisce improvvise chiusure di linee di credito e chi dall’altra risponde evidenziando disponibilità in aumento e cali di richieste. In mezzo c’è un protocollo, nato con lo scopo dichiarato di garantire la stabilità del sistema finanziario. Ma non è stato così, e ora Basilea2 comincia a manifestare alcuni effetti perversi per molte aziende. Con la ripresa degli ordini infatti serve credito, quello che è stato ritirato in questi mesi, ma che ora non viene più erogato. E quindi il sistema del rating diventa un alibi o un ostacolo insormontabile e rischia così di aggiungere la beffa al danno.

Il governo ha concentrato in questo ambito le energie per arrivare alla moratoria sul credito, chiesta a gran voce da più parti. La realtà evidenziata dai nostri associati sta dimostrando che questo strumento viene usato in minima parte, malgrado sia conosciuto da tutti. I motivi sono facili da intuire e pongono ulteriori dilemmi sul futuro equilibrio del rapporto banca-impresa. Rimane una diffusa sfiducia nel sistema bancario, in particolare con i maggiori istituti di credito. La domanda di moratoria include l’implicita ammissione di difficoltà economiche della propria azienda, con conseguenze indirette ma, come abbiamo visto, assolutamente determinanti.

A fronte di questa situazione, il tessuto economico della nostra provincia saprà essere ancora virtuoso perché non è condizionato da nessun distretto produttivo predominante, ma presenta molte specificità e molte eccellenze su diversi settori che potranno fare da traino su nuovi scenari soprattutto rivolti all’export. Le sofferenze maggiori hanno colpito il comparto della subfornitura meccanica, che sta cercando anche grazie ad Apindustria Padova e alla Camera di Commercio un nuovo sistema di organizzazione settoriale ed approccio al mercato. E’ triste notare che le istanze delle associazioni nei confronti delle istituzioni sono rimaste in secondo piano, in questo periodo che crisi ormai non è: pressione fiscale, inefficienza burocratica, lungaggini amministrative, e tutti quei costi che placcano le energie dei nostri uomini che ogni giorni in azienda dimostrano di credere nella centralità del lavoro come sviluppo sociale.

E l’Italia ci crede ancora?

La fabbrica degli affari: 8+

Grazie a Filippo, ieri sono stato in visita alla fiera organizzata dai giovani di Confindustria Padova. Barchessa Polani è forse scomoda da raggiungere, ma la villa è davvero una cornice simpatica per questa manifestazione, crea un’atmosfera di intimità e prestigio.

La formula non è poi molto diversa dal classico spazio dell’artigianato della sagra di paese, dove trovi dai caminetti ai materassi alle mountain bike. Stand piccolini, democraticamente tutti uguali come spazio. Perché andarci? Non ve lo so spiegare. Non c’è un settore predominante, e potrebbe anche essere che da imprenditori non siate interessati ad alcuna delle aziende. Ma si visita velocemente, e troverete persone pronte ad ascoltarvi prima che stand ipertechno e luci e lucette.

Ma soprattutto mi è parsa una manifestazione di e per gli associati, che hanno così un modo intelligente e pratico di conoscersi e far affari tra di loro, in modo pulito e alla luce del sole.

15 ott 08 | Mauro Tedeschini presenta il libro sulla 5oo a Padova

Vi porto a conoscenza di questo intrigante appuntamento che si terrà presso lo spazio Biosfera di Padova mercoledì 15 ottobre 2008 alle ore 19. Mauro Todeschini, direttore della rivista Quattroruote, presenterà il libro “L’uomo che inventò la 500. Storia di un mito”.

Mi affascina vedere come Fiat sia riuscita a rilanciare ed investire nell’auto-icona meglio di chiunque altro, con l’uscita del nuovo modello. Gli addetti al marketing della casa torinese sono, a mio avviso, avanti una spanna rispetto a tutti. Hanno saputo gestire le enormi potenzialità di un brand, la 500, più forte del marchio, la FIAT. E vogliamo parlare del sito della Fiat Grande Punto, un sito che è davvero “duePUNTOzero”? Si, al prossimo ApiFocus…